Situata in una posizione strategica, la fabbrica di birra fu creata inizialmente per fornire caffè alle uscite delle cave di porfido del villaggio, in modo che i numerosi lavoratori (più di 3.000), assetati dalla lavorazione della pietra, potessero andare a bere senza problema. Rapidamente la rete di vendita si diffuse anche ai paesi più vicini. Un tempo era sicuramente molto diversa che al giorno d’oggi.
Fu Jules Joseph Lefebvre a dare vita a questa fabbrica che inizialmente produceva birra in barili di 100 litri; non per niente l’unità di misura nel mondo è tuttora l’ettolitro.
La guerra 14-18 influì notevolmente sull’ attività. Nel 1916, la fabbrica venne smantellata, a seguito della richiesta di metalli da parte dei tedeschi per la produzione di armi e munizioni.
Nel 1921 riprese la produzione di birra e le vendite si incrementarono.
La guerra degli anni 1940-1945 diede nuovamente una botta alla fabbrica che rallentò l’attività. Fu, inoltre, imposto loro di produrre solamente più birre a bassa gradazione alcolica.
Nel 1975 subentrò nell’azienda la quinta generazione e qualche anno più tardi furono creati nuovi tipi di birra che furono esportati anche in Italia ed ebbero un enorme successo.
Nel 1983, l’ Abbazia di Floreffe affida alla famiglia la licenza di produrre le sue birre speciali che sono tuttora brassate e in commercio.
Nel 1989 comparve sul mercato una tra le birre più famose al mondo: la Blanche de Bruxelles. Gli anni successivi furono lanciate anche le due gamme di Barbar.
Dopo ben sei generazioni, la Brasserie Lefebvre è rimasta un’azienda a conduzione famigliare. Impiega 40 persone ed esporta circa il 75% del suo prodotto in oltre 50 Paesi.
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